
E' cambiato il nostro modo di leggere. Ed è cambiato grazie a internet.
Secondo un articolo di Nicholas Carr sul The Atlantic Monthly, la possibilità di avere a disposizione una mole insostenibile, per il nostro limitato cervello, di informazioni (internet) accessibile in maniera veloce e puntuale (grazie ai motori di ricerca, dove Google sicuramente la fa da padrone) porta ad una modalità di assorbimento delle informazioni in piccoli frammenti e quindi, a detta sua, all'incapacità di assorbire concetti complessi. E quindi, sempre a detta sua, a diventare più stupidi.
Come al solito, i mezzi di informazione ormai allo sbando titolano "Google ci fa diventare più stupidi" non rendendosi conto di quanto, invece, sia stupido l'aver scritto una cosa del genere. Primo, perchè non è dimostrata una correlazione diretta tra le diverse modalità di assorbimento delle informazioni e la stupidità; secondo perchè il focus dovrebbe andare verso la capacità di qualsiasi motore di ricerca (e non solo di Google) di aprire le porte dell'informazione ed è la mole delle informazioni che ci porta ad assorbirle in maniera diversa, non il motore di ricerca che ci fa arrivare alle informazioni; terzo, perchè non valorizza l'apporto all'accesso dell'informazione che è stato possibile proprio grazie ai motori di ricerca e a Google in particolare, visto il suo market-share.
Vi siete mai fermati a riflettere su cosa sarebbe internet senza i motori di ricerca? Forse in quel caso diventeremo stupidi a cercare le informazioni.