venerdì 24 dicembre 2010

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venerdì 3 dicembre 2010

Wikileaks oscurato!

Quello che più mi stupisce è che credono davvero che basta oscurare Wikileaks per oscurarne i contenuti.
Sono davvero dei coglioni!

venerdì 19 novembre 2010

Wi-Fi sui Frecciarossa di Trenitalia

Dal 12 dicembre si potrà navigare via wi-fi sui treni Frecciarossa.
Il primo mese è gratis. Poi si paga.
Viviamo proprio in un paese di merda!

venerdì 24 settembre 2010

Mulve

Finalmente una buona notizia.
Ed è riferita a Mulve, un programma veloce e leggerissimo per scaricare canzoni online non basato sulla condivisione e che consente agli utenti di non essere rintracciati.
La buona notizia non è tanto Mulve e l'illegalità della cosa (di cui potremmo discuterne per ore), quanto per tutto il rumore ed il fastidio che creerà alle già tanto in crisi (poverine!) major discografiche.
Secondo me, ne vedremo delle belle.

Un consiglio: non collegatevi ora a Mulve, i server sono giù perchè ci sono troppi utenti che lo stanno scaricando. Sarà un successo?

Immagine: pagina Mulve su Facebook

giovedì 26 agosto 2010

Mobile Suit Gundam

A Kasai, nella zona centro-occidentale del Giappone, un giovane ha dato fuoco all'abitazione dove viveva con i genitori perchè pensava che la mamma gli avesse buttato via circa 300 riproduzioni di Gundam che teneva sugli scaffali della sua stanza.

Ha tutta la mia ammirazione!

Immagine: Gundam Italia Club

lunedì 5 luglio 2010

Ode al mio blog

Hai ragione, mio caro blog tanto amato e odiato
ti sto trascurando da qualche mese
pochi post, zero notizie e solo qualche filmato
forse su di te avevo delle enormi pretese.

Ti assicuro che per ogni post scritto
mi sono sempre detto "questo lo retwitto"
e ogni commento dagli utenti lasciato
l'ho attentamente letto e interiorizzato.

Con queste righe solennemente ti assicuro
che riprenderò con cadenza regolare
a scrivere di digitale e di futuro
e di quello che agli utenti possa interessare.

mercoledì 26 maggio 2010

IAB Forum Roma 10

Scrivo o Non Scrivo?
Scrivo o Non Scrivo?
Scrivo o Non Scrivo?
Scrivo o Non Scrivo?
Scrivo o Non Scrivo?
... ho già scritto troppo.

Per una sintesi dello IAB Forum di Roma 2010 potete leggere:

giovedì 13 maggio 2010

La bolla speculativa dei social media

E se quello che dice Umair Haque fosse vero?
Il direttore dell'Havas Media Lab ritiene che i social media in realtà non ci stanno assolutamente mettendo in relazione come si crede in quanto le relazioni che si creerebbero sono deboli, sottili e artificiali. In sostanza, sono relazioni di "bassa qualità" che raramente si trasformano in relazioni reali, solide e durature.

Grazie agli amici di Ninja Marketing per la segnalazione.

Immagine: Ninja Marketing

venerdì 23 aprile 2010

Proposta FIEG su editoria in crisi

Il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, come misura transitoria per consentire all'editoria di far fronte alla crisi propone una mini tassa per chi si connette a internet e usa i contenuti editoriali.

Certo, di stronzate nel nostro paese se ne dicono tante, ma questa supera ogni logica.

Letto qui

mercoledì 14 aprile 2010

Twitter e il social advertising

Apprendo con un certo interesse la notizia che Twitter ha finalmente rilasciato informazioni sul suo modello di business che, guarda caso, è basato sulla pubblicità.
Fin qui sembrerebbe niente di strano e niente di nuovo.
Provo però a fare una breve analisi degli impatti sui brand e sugli utenti.

I brand:
  • potranno "acquistare" dei Promoted Tweet per essere presenti all'interno delle conversazioni degli utenti;
  • potranno continuare ad utilizzare le classiche metriche di valutazione (CTR et similia).
Gli utenti:
  • sono abituati su Twitter ad interagire con un brand;
  • potranno in qualche modo controllare l'intrusione pubblicitaria decretandone (attraverso l'interazione o meno con il messaggio) il suo successo o insuccesso;
  • potranno commentare il messaggio e, soprattutto, condividerlo (Social Advertising).
Quest'ultimo punto è particolarmente rilevante perchè comporta un cambio di approccio, da parte delle aziende, all'advertising: le aziende o saranno presenti in maniera relazionale, continuativa, con una vera a propria strategia di conversazione e soprattutto con messaggi rilevanti per il target di riferimento oppure è meglio che stiano zitte.
Mi pongo alcune domande: le aziende sono pronte? sanno capire davvero la potenzialità di una simile relazione? sono in grado di presidiare in maniera continuativa un canale come Twitter?
Io credo che per il 99% delle aziende italiane la risposta a tutte queste domande è NO.

Immagine: Twitter

venerdì 2 aprile 2010

Il ChaM e il futuro della carta stampata

La crisi dell'editoria è sotto gli occhi di tutti.
I media cartacei continuano a raccogliere sempre meno consensi sia come utenti che come investitori.
Non c'è dubbio che è in corso un radicale cambiamento della modalità di fruizione dei contenuti, di qualsiasi tipo essi siano.
Come risponderà l'editoria a tutto questo?

Secondo me due sono le modalità: o il supporto cartaceo integrerà al suo interno gli altri mezzi (un primo rudimentale tentativo è stato quello di Panorama, che con la pubblicità della Citroen ha tentato di rendere più digitali i contenuti cartacei inserendo un mini schermo LCD con una serie di video pre-caricati) ovvero il supporto cartaceo andrà verso gli altri mezzi (leggete il tutto in termini di eReader).
Soffermandoci su quest'ultima modalità, il concetto di ChaM è davvero interessante. Il ChaM o meglio, Channel Magazine, non è nient'altro che la trasformazione di un magazine in una vera e propria "trasmissione" in formato ibridio (un pò lettura, un pò rubrica video, un pò musica) fruibile attraverso i media digitali, portatili e non.

Sarà il ChaM il futuro? Non lo so, ma so per certo che sarà una strada da percorrere e forse in questo modo l'editoria riuscirà a mantenere il suo vero asset, che non è né il contenuto e né il produttore dello stesso, ma il rapporto con i suoi lettori.

domenica 28 febbraio 2010

Una domanda

Sulla questione dei dirigenti Google condannati per il video del ragazzo disabile "preso in giro" dai compagni di classe: è corretto che sia condannato il responsabile del contenitore invece di condannare il responsabile del contenuto?
Significativo il titolo di un post uscito su TechCrunch: "Può qualcuno dire a questo giudice italiano cosa è Google video?".

lunedì 8 febbraio 2010

Attenzione alle aziende...

che vogliono entrare in relazione con voi!
Qualche giorno fa stavo ripensando ad un post che avevo scritto agli inizi di questo blog. Il post, in poche parole, metteva in discussione la bontà delle attività che le aziende realizzano sui social media.
A più di un anno da quello che avevo scritto, sono ancora più fermamente convinto di essere nel vero: alle aziende non frega niente di entrare in relazione con i propri potenziali clienti perchè, in fondo, il loro vero obiettivo è e continuerà ad essere quello di vendere prodotti/servizi (e ci mancherebbe che non sia questo, sia chiaro).
Quello che però mi fa girare le palle è l'ipocrisia di molti manager d'azienda che vanno in giro a sbandierare il fatto che vogliono instaurare una relazione con la loro potenziale audience che sia duratura, paritaria, di scambio e belle parole belle parole belle parole.
Fermiamoci a riflettere: quale è l'obiettivo finale di tutta questa bella relazione? Ve lo dico io: incrementare la vendita dei propri prodotti/servizi. E allora non prendiamoci per i fondelli e ammettiamo con chiarezza e trasparenza che della relazione non frega niente a nessuno (all'interno delle aziende) e che la verità per cui si vuole andare a fare "pubblicità" (nascosta sotto un velo di comunicazione) sui social network è solo ed esclusivamente per raggiungere obiettivi di vendita, cosa tra l'altro giustissima. Però diciamolo!

Immagine: Geek&Poke

domenica 31 gennaio 2010

iPad (pr. aiped)

Alla fine sono riuscito a capire intorno a cosa ruotano tutti i discorsi di delusione relativi all'iPad: le aspettative!
A pensarci bene però, perché dobbiamo parlare di delusione quando Apple non aveva promesso nulla a nessuno riguardo all'iPad? Sì, ci sono state milioni di indiscrezioni, ma nulla di ufficiale.
Fermiamoci un attimo a riflettere: Apple riesce a far parlare di sé in maniera esagerata senza spendere un euro in comunicazione (fenomeno che turba le notti di molti dirigenti "comunicatori" sparsi per il globo che invece spendono miliardi ma nessuno si caga né i prodotti che pubblicizzano, né le aziende per cui lavorano). Ma proprio questa potenza è la sua debolezza perché involontariamente crea molte, troppe aspettative.
Vi ricordate il lancio del primo iPhone? Ci fu una vera e propria ondata di delusione alla fine del keynote.
Tornando all'iPad, io ritengo che molta delusione dipenda dal fatto che più o meno tutti hanno giudicato l'oggetto cercando di catalogarlo o nella categoria "telefonino" (o mobile, che fa più fico) o in quella "netbook". Ma l'iPad non è in nessuna di queste due categorie, è tra queste due categorie (e qui sta la differenza).
Leggevo in un blog (non ricordo quale) un paragone molto calzante: è come cercare di giudicare un quod mettendolo o tra le moto o tra le macchine. Il quod è un'altra cosa.
Secondo me bisogna inoltre tenere in considerazione due elementi fondamentali:
- il primo, che è passato un po' in sordina, è il fatto che Steve, imho, ha come obiettivo quello di reinventare il modello distributivo dei contenuti editoriali (come ha fatto con la musica) ed aveva necessariamente bisogno di un lettore "proprietario" (e aggiungo: più evoluto del Kindle che ha lo schermo solo in bianco e nero... nel 2010!);
- il secondo è che il suo obiettivo è quello di produrre nel futuro prossimo solo dispositivi "touch" e per farlo deve cominciare ora ad abituare tutti (user finali, sviluppatori, etc.) ai dispositivi "touch" in modo che quando tirerà fuori il bel MacBook Pro Touch il mercato sarà pronto e lo accoglierà a braccia aperte.

Chiudo con una promessa: non parlerò più di iPad finché non lo proverò di persona (che non significa che me lo comprerò).

martedì 19 gennaio 2010

Dove ci porta il web?

Immaginavo di uscire dalla conferenza (che porta il nome del titolo del post) a cui ho partecipato venerdì scorso all'Auditorium di Roma, all'interno del Festival delle Scienze 2010, con uno sguardo visionario sul futuro del web. Del resto, partecipanti del calibro di Nicholas Negroponte, l'unico che si è distinto, erano per me sinonimo di garanzia.
Sono invece uscito estremamente deluso ed amareggiato dal pressappochismo, dal provincialismo e dalla demagogia che ne è uscita.
Una frase di Riccardo Luna (direttore di Wired Italia), che dovrebbe essere una delle menti più illuminate del panorama web, è emblematica del mood che si è respirato: "Non auguro a nessuno di ammalarsi in Italia" (parlando, ovviamente, del SSN a cui neanche ricordo come siano arrivati a parlarne).
Che tristezza!

venerdì 15 gennaio 2010

Video su internet e diritto d'autore

Viviamo in un paese di idioti e soprattutto di ottusi (notizia su Repubblica.it)

Mi chiedo, ma queste persone hanno mai sentito parlare di Copyleft?
Wikipedia
Copyleft Italia

Forse però conoscono alcune "cosette" che proprio grazie al Copyleft sono diventate quello che sono: Firefox, Wikipedia, Flickr... solo per citarne alcune.

Immagine: Copyleft Italia