lunedì 29 settembre 2008

Google, sono il quarto fondatore

Avete letto bene: siete sul blog del quarto fondatore di Google, nonchè terzo fondatore di MySpace e quinto fondatore di Facebook. Twitter? Ah si, non ho partecipato alla sua fondazione ma ho solamente collaborato alla scelta del nome e redatto le prime bozze del business plan (Twitter ha un business plan?).
Mi ha fatto sorridere la notizia in cui il presunto terzo fondatore di Google, Hubert Chang, stia rivendicando la co-paternità del più noto motore di ricerca e stia cercando di far affiancare il suo nome a quello di Larry Page e Sergei Brin.
A questo punto non vi resta che agire, prendervi un buon avvocato, trovare un professore universitario in cerca di fama e cominciare la vostra azione legale nei confronti di Google perchè è giusto che ciascuno di noi possa avvalersi del diritto di veder affiancato il proprio nome a quelli di Page e Brin... in fondo, abbiamo o non abbiamo un po' tutti contribuito a "fondare" Google?

martedì 23 settembre 2008

Attenti utenti di YouTube

Si, attenti che potreste essere tutti dei potenziali killer e domani potreste andare a scuola imbracciando un fucile e facendo una strage di compagni, come ha fatto Mr. Saari in una scuola di Kauajoki (o come cavolo si scrive).
Invece di utilizzare un titolo dai toni allarmistici "Killer è habitue di YouTube", perchè i giornalisti non si concentrano sull'evidenziare il fatto che forse è proprio grazie a YouTube che si sta trovando l'assassino (anche perchè ancora si parla di presunzione di colpevolezza")?
Certo, di questi tempi capisco che se non si demonizza il web almeno una volta al giorno non è politically correct. Ma così si rischia di far arrivare un messaggio in palese contrasto con la verità.
A proposito, si è scoperto che il killer delle lande gioca ogni giorno a tennis... tennisti, occhio, siete dei potenziali killer e non lo sapete!

giovedì 18 settembre 2008

Crac Lehman Brothers e il ruolo del web

La settimana "nera" per i mercati finanziari sta volgendo al termine. Ma con la fine della settimana non si placheranno certo ansie e preoccupazioni di chi, direttamente e indirettamente, verrà colpito dall'effetto domino che si verificherà a seguito di tale crac.
Le pagine dei principali quotidiani online e molti blog tematici sono state monopolizzate in questi giorni da notizie, informazioni, dati e quant'altro su ascesa e caduta della banca d'affari fondata nel XIX secolo dai fratelli Lehman.
Questa sera, mentre ascoltavo distrattamente il TG24 di Sky, mi sono posto una domanda: in tutta questa vicenda, quale è stato, quale è e quale dovrebbe essere il ruolo del web? Dobbiamo relegare la rete a svolgere un ruolo puramente informativo (e mi sembra che questo lo sappia fare piuttosto bene) o si possono immaginare frontiere diverse, un ruolo diverso della nostra amata "rete"?
Non ho una risposta a questa domanda e mi risulta difficile ipotizzare scenari "credibili" senza sforare nella futurologia.
Fermo restando che il web, soprattutto su temi di questo tipo, svolgerà sempre più un ruolo centrale nel prossimo futuro, potrà mai però essere in grado (utopicamente) di assurgere a luogo realmente collaborativo dove la condivisione di esperienze e conoscenze sia volta a favorire che tali situazioni non si verificheranno ovvero di svolgere un ruolo di alerting preventivo per i risparmiatori e per coloro che, in generale, possano subire "offese" da tali situazioni?

Foto: sede della Lehman Brothers (fonte: lehman.com)

giovedì 11 settembre 2008

Plastic Logic Reader

Finalmente una notizia che merita attenzione: è stato presentato al Demo 08, uno dei più importanti meeting annuali dell'industria dell'alta tecnologia, il famigerato quotidiano elettronico visualizzato su un foglio di plastica prodotto dalla Plastic Logic di San Diego.
La notizia ha colto la mia attenzione, non tanto per la portata della novità in sè (in fondo stiamo parlando dello stranoto giornale elettronico, di cui se ne è parlato a sufficienza anche negli anni passati), ma perchè lo si sta comunicando come la soluzione alla crisi dei newspaper, in particolare quotidiani, cartacei.
Quello che mi chiedo è: ma questi signori sono veramente convinti che la crisi dei newspaper "tradizionali" possa risolversi con il foglio elettronico? E quale è la differenza tra il leggere le notizie su questo foglio elettronico e vederle sul sito della testata? (la possibilità di avere gli aggiornamenti via wi-fi? allora stiamo messi bene) E perchè dovrei portarmi in giro un foglio elettronico per leggermi un giornale quando tramite smartphone sempre più progettati per la navigazione in rete posso tranquillamente vedermi il sito, aggiornato costantemente, ovunque sono? (le tariffe? questo è un altro tema...).
Credo la crisi dell'editoria cartacea debba passare attraverso soluzioni che non siano un'emulazione del giornale così come sono abituati a leggerlo i nostri genitori e nonni.
Che stiamo assistendo ad uno degli ultimi colpi di coda di un settore già in enorme crisi?

giovedì 4 settembre 2008

Cosa dire?

Del nuovo browser di Google, Chrome, se ne è parlato ovunque nel web (anche se per la versione Mac dovremo aspettare ancora).
Al prossimo keynote della Apple si parlerà, molto probabilmente, quasi esclusivamente di iPod Nano e iPod Touch. Ed il web è pieno di ipotesi e supposizioni.
Le Olimpiadi, fortunatamente, sono finite e ci hanno sollevato dal fardello di far finta di essere interessati ai risultati degli sportivi dopati, chi più chi meno.
L'uragano Gustav è passato senza fare troppi danni, per fortuna, e l'America si prepara alla sfida elettorale per le presidenziali. Chi vincerà?
E infine, il mondo verrà inghiottito il 10 settembre prossimo da un buco nero generato dall'esperimento dell'LHC (Large Hadron Collider, non chiedetemi cosa sia) del CERN, l'Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare... ho ancora pochi giorni per trovare argomenti interessanti da postare!