domenica 31 gennaio 2010

iPad (pr. aiped)

Alla fine sono riuscito a capire intorno a cosa ruotano tutti i discorsi di delusione relativi all'iPad: le aspettative!
A pensarci bene però, perché dobbiamo parlare di delusione quando Apple non aveva promesso nulla a nessuno riguardo all'iPad? Sì, ci sono state milioni di indiscrezioni, ma nulla di ufficiale.
Fermiamoci un attimo a riflettere: Apple riesce a far parlare di sé in maniera esagerata senza spendere un euro in comunicazione (fenomeno che turba le notti di molti dirigenti "comunicatori" sparsi per il globo che invece spendono miliardi ma nessuno si caga né i prodotti che pubblicizzano, né le aziende per cui lavorano). Ma proprio questa potenza è la sua debolezza perché involontariamente crea molte, troppe aspettative.
Vi ricordate il lancio del primo iPhone? Ci fu una vera e propria ondata di delusione alla fine del keynote.
Tornando all'iPad, io ritengo che molta delusione dipenda dal fatto che più o meno tutti hanno giudicato l'oggetto cercando di catalogarlo o nella categoria "telefonino" (o mobile, che fa più fico) o in quella "netbook". Ma l'iPad non è in nessuna di queste due categorie, è tra queste due categorie (e qui sta la differenza).
Leggevo in un blog (non ricordo quale) un paragone molto calzante: è come cercare di giudicare un quod mettendolo o tra le moto o tra le macchine. Il quod è un'altra cosa.
Secondo me bisogna inoltre tenere in considerazione due elementi fondamentali:
- il primo, che è passato un po' in sordina, è il fatto che Steve, imho, ha come obiettivo quello di reinventare il modello distributivo dei contenuti editoriali (come ha fatto con la musica) ed aveva necessariamente bisogno di un lettore "proprietario" (e aggiungo: più evoluto del Kindle che ha lo schermo solo in bianco e nero... nel 2010!);
- il secondo è che il suo obiettivo è quello di produrre nel futuro prossimo solo dispositivi "touch" e per farlo deve cominciare ora ad abituare tutti (user finali, sviluppatori, etc.) ai dispositivi "touch" in modo che quando tirerà fuori il bel MacBook Pro Touch il mercato sarà pronto e lo accoglierà a braccia aperte.

Chiudo con una promessa: non parlerò più di iPad finché non lo proverò di persona (che non significa che me lo comprerò).

martedì 19 gennaio 2010

Dove ci porta il web?

Immaginavo di uscire dalla conferenza (che porta il nome del titolo del post) a cui ho partecipato venerdì scorso all'Auditorium di Roma, all'interno del Festival delle Scienze 2010, con uno sguardo visionario sul futuro del web. Del resto, partecipanti del calibro di Nicholas Negroponte, l'unico che si è distinto, erano per me sinonimo di garanzia.
Sono invece uscito estremamente deluso ed amareggiato dal pressappochismo, dal provincialismo e dalla demagogia che ne è uscita.
Una frase di Riccardo Luna (direttore di Wired Italia), che dovrebbe essere una delle menti più illuminate del panorama web, è emblematica del mood che si è respirato: "Non auguro a nessuno di ammalarsi in Italia" (parlando, ovviamente, del SSN a cui neanche ricordo come siano arrivati a parlarne).
Che tristezza!

venerdì 15 gennaio 2010

Video su internet e diritto d'autore

Viviamo in un paese di idioti e soprattutto di ottusi (notizia su Repubblica.it)

Mi chiedo, ma queste persone hanno mai sentito parlare di Copyleft?
Wikipedia
Copyleft Italia

Forse però conoscono alcune "cosette" che proprio grazie al Copyleft sono diventate quello che sono: Firefox, Wikipedia, Flickr... solo per citarne alcune.

Immagine: Copyleft Italia