mercoledì 4 giugno 2008

Advertising: ha ancora senso parlare di off e online?

Leggevo qualche giorno fa che l'advertising online, quando tende ad imitare i formati della pubblicità televisiva e stampata è destinato a fallire. Affermazione abbastanza ovvia, a mio modo di vedere.
L'articolo letto mi ha richiamato alla memoria la dicotomia tra off e online che da anni emerge all'interno della aziende. Che l'advertising online abbia per anni "imitato" la comunicazione offline è frutto di una scarsa o inesistente cultura dei vari responsabili adv (a cui era affidato anche l'ingrato compito di pianificare sul web) che, chiusi nel loro miope modo di concepire la comunicazione, hanno teso per portare sul web modelli che conoscevano e che gli faceva dormire sonni tranquilli. E tutto questo ha contribuito ad accentuare la dicotomia tra offline e online. Banner che tutto sembravano fuorchè progettati per svolgere il loro lavoro, creatività keywords che sembravano proclami autoritari, siti web innavigabili... ho visto di tutto.
Potremmo parlare per ore dei differenti obiettivi che bisogna aver ben chiari quando si progetta e si pianifica una campagna di comunicazione online, ma non è l'argomento del post.
Quello che a me da fastidio è che ancora si fa distinzione tra advertising offline e advertising online (e purtroppo è una cosa che è emersa anche all'ultimo IAB che si è svolto a Roma i primi di maggio) e ancora non si è capito che bisogna ragionare in maniera olistica, in maniera integrata tra tutti i media di comunicazione, ciascuno con obiettivi e ruoli definiti e ben identificati nell'ottica di un "disegno" complessivo.
Spero davvero che ci si renda conto che continuare a parlare di off e online come di due mondi separati non fa altro che fare ancora più male alla comunicazione offline, che non naviga certo in buone acque.

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