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martedì 13 dicembre 2011

La caja tonta (la TV) e l'online

Per anni l'advertising online è stato il fratello povero dell'advertising offline, quello ricco, quello con i soldi, con i budget per produzioni astronomiche, per viaggi di shooting in località esotiche per girare degli spot in appartamenti e chi più ne ha più ne metta.
E se invece si invertisse tutto? E se invece la pubblicità televisiva diventasse un semplice "trailer" della comunicazione online?
Pensate che tra qualche anno ci troveremo nella stessa situazione a parti invertite? L'online avrà budget astronomici e farà gli stessi errori oppure saprà imparare dagli sbagli passato?

Qui trovate un interessante articolo sul blog della Harvard Business Review.

Credits: Roberto Venturini

martedì 4 agosto 2009

15 maggio 2022

Ore 9:26.
Ufficio del responsabile advertising della Bartur&Gattler (food, beverage and sport accessories).
Avviso di chiamata VoiP dall'account del suo centro media MediaAreMedia.

Jonathan MacKenniker (JMK), resp. advertising: "Ciao Alliston, come stai?"
Alliston Fremberg (AF), account centro media: "Ciao Jonathan, tutto ok."
JMK: "Dimmi tutto."
AF: "Ti chiamavo per parlarti di quella posizioni spot sulla fiction in p"
JMK: "Alliston, scusa se ti interrompo, te lo avevo già detto: non siamo interessati."
AF: "Siete sicuri, guarda che paghiamo bene, abbiamo anche aumentato l'offerta."
JMK: "Sì, siamo sicuri, non vogliamo uscire in tv, non la vede più nessuno e ne va dell'immagine dell'azienda."
AF: "Ma per uscire con un solo spot sulla fiction ti paghiamo 750.000 euro che puoi sempre investire in altre attività di comunicazione."
JMK: "L'offerta economica non è male, ma non è questo l'elemento di valutazione."
AF: "Ok, dovrò trovare altri inserzionisti, ma la vedo difficile."
JMK: "In bocca al lupo."
AF: "Crepi!"

Disclaimer: Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. La conversazione probabilmente non lo sarà.

martedì 24 giugno 2008

Mobile Advertising

Si parla sempre più spesso del futuro dell'advertising e di come questo futuro sarà dominato dal mobile, il nostro vecchio e caro telefonino (ma guai ormai a chiamarlo così).
Leggevo oggi un articolo di Mike Baker su iMedia Connection che tesseva le lodi del mobile advertising e di come rispetto all'advertising tradizionale, sia TV che internet, le web page mobile non sono cosi "affollate" e di conseguenza ciascuna advertising unit diventa più significativa per il consumatore.
Altri interessanti articoli sullo sviluppo del mobile ed in particolare del mobile advertising nell'area BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) è possibile leggerli su eMarketer e sul sito web dell'Atelier.
Tutto questo mi ha portato alla seguente riflessione: dal momento che si stanno saturando sia gli spazi che le menti dei consumatori, è necessario che l'advertising trovi nuovi sbocchi per continuare a sopravvivere. Sbocchi che ovviamente in questo momento si indirizzano in un'area che ancora non è stata sfruttata a pieno, quella del mobile. E quando questa sarà satura? Ci saranno altri media da utilizzare in un ciclo continuo di aggressione, copertura, saturazione o tutto questo porterà ad un nuovo concetto di advertising, che almeno fino ad ora non si è visto?