martedì 9 dicembre 2008
Facciamo il punto
Ultimi giorni di un natale che si preannuncia molto punto net devo fare un po' di shopping punto com per risparmiare qualche punto eu mi faccio un giretto online cerco qualche punto info devo capire i costi di spedizione per il punto it se la merce la acquisto in un punto us e nei miei giri mi imbatto in un punto pro "punto bo, che sarà?" la mia espressione di stupore rimango col dubbio vado in un sito per bambini punto ua "punto ma" sempre più i domini che non conosco "punto no" dico tra me e me forse è il caso di fermarsi punto
giovedì 27 novembre 2008
Capita sempre più spesso
"Non hai accettato la mia amicizia su Facebook..."
"Si, non l'ho accettata. E allora??? Saranno cavoli miei chi accettare o no???"
"Si, non l'ho accettata. E allora??? Saranno cavoli miei chi accettare o no???"
venerdì 21 novembre 2008
Blackle - Energy Saving Search

Ultimamente sto cominciando a pormi sempre più domande sul consumo energetico e su come noi comuni mortali potremmo effettivamente contribuire a ridurlo.
Sempre maggiori sono gli stimoli al riguardo (vedi la bellissima campagna "Switch" di MTV), ma ancora poche le persone che effettivamente provano a fare qualcosa. E tra queste mi ci metto anche io che, pur sensibile all'argomento, sono tuttavia molto combattuto sull'efficacia o meno di comportamenti ECB (ovvero Energetically Correct Behavior, un termine che mi sono inventato e che mi piace) da parte dei comuni cittadini. Credo che anche se tutti adottassimo tali comportamenti, questi inciderebbero davvero in misura marginale sul problema globale. Ma lo dico da ignorante e senza avere dati alla mano, quindi potrei sbagliarmi. Comunque, pur rimanendo col dubbio, forse imposterò Blackle come default page del browser invece di lasciarla blank e stasera proverò a non lasciare la TV in stand-by prima di andare a letto. Per ora, di sicuro, spengo il mio Mac.
Fonte immagine: Blackle.com
martedì 18 novembre 2008
Internet distrae dal lavoro
O meglio, i social network (in primis il tanto amato-odiato Facebook) e gli instant messenger distrarrebbero così tanto dal lavoro che i vertici aziendali delle aziende coadiuvati da quelli informatici, con la scusa della sicurezza (ma che abbiamo tutti la sveglia al collo e l'anello al naso?), decidono spesso di bloccare l'accesso a tali "servizi" (vedi Repubblica.it).
Circa 10 anni fa lessi un libro in cui si parlava del rapporto spesso conflittuale delle aziende con internet (all'epoca i social network neppure esistevano) e mi illuminò la seguente frase: se le persone in azienda navigano su internet, non è internet il problema.
Una frase che forse i top manager dovrebbero interiorizzare e che potrei tradurre così: se la gente "cazzeggia", per usare un termine tanto in voga ultimamente, vuole dire che non ha niente da fare e che forse l'organizzazione del lavoro non è ottimale. Ma lo capisco: è sicuramente più facile bloccare l'accesso a internet che fermarsi a ragionare su strutture, organizzazione e ripartizione dei carichi di lavoro.
Per non parlare poi di chi, come molti di noi, proprio quegli strumenti tanto odiati (vedi i vari IM) li usano per lavorare perchè più veloci e più affidabile della posta elettronica.
Concludo con un messaggio per i vertici aziendali: bloccatemi pure l'accesso al mio mondo virtuale tanto, se non ho niente da fare, me ne andrò sicuramente a prendere più caffè nel mondo reale.
Circa 10 anni fa lessi un libro in cui si parlava del rapporto spesso conflittuale delle aziende con internet (all'epoca i social network neppure esistevano) e mi illuminò la seguente frase: se le persone in azienda navigano su internet, non è internet il problema.
Una frase che forse i top manager dovrebbero interiorizzare e che potrei tradurre così: se la gente "cazzeggia", per usare un termine tanto in voga ultimamente, vuole dire che non ha niente da fare e che forse l'organizzazione del lavoro non è ottimale. Ma lo capisco: è sicuramente più facile bloccare l'accesso a internet che fermarsi a ragionare su strutture, organizzazione e ripartizione dei carichi di lavoro.
Per non parlare poi di chi, come molti di noi, proprio quegli strumenti tanto odiati (vedi i vari IM) li usano per lavorare perchè più veloci e più affidabile della posta elettronica.
Concludo con un messaggio per i vertici aziendali: bloccatemi pure l'accesso al mio mondo virtuale tanto, se non ho niente da fare, me ne andrò sicuramente a prendere più caffè nel mondo reale.
giovedì 13 novembre 2008
IAB o non-IAB: questo è il problema

E cosa scrivo:
- che ho seguito il convegno di apertura e si è parlato per il 90% di argomenti inconstistenti?
- che ai workshop pomeridiani sembrava di assistere a delle televendite?
- che agli stand sembrava di essere più ad una fiera di paese che non ad un incontro di "gente" esperta, o presunta tale, di comunicazione digitale?
- che forse sarebbe il caso aprire davvero una finestra sul futuro della comunicazione digitale?
- che sarebbe interessante avere maggiori testimonianze di casi concreti con numeri e dati?
- che fare una previsione di un +20% di crescita per il 2009 dello spending in digital advertising fa comodo ai soliti noti?
Non lo so, devo pensarci se scriverlo o meno un simile post.
Fonte immagine: sito IAB Forum
Iscriviti a:
Post (Atom)