martedì 18 novembre 2008

Internet distrae dal lavoro

O meglio, i social network (in primis il tanto amato-odiato Facebook) e gli instant messenger distrarrebbero così tanto dal lavoro che i vertici aziendali delle aziende coadiuvati da quelli informatici, con la scusa della sicurezza (ma che abbiamo tutti la sveglia al collo e l'anello al naso?), decidono spesso di bloccare l'accesso a tali "servizi" (vedi Repubblica.it).
Circa 10 anni fa lessi un libro in cui si parlava del rapporto spesso conflittuale delle aziende con internet (all'epoca i social network neppure esistevano) e mi illuminò la seguente frase: se le persone in azienda navigano su internet, non è internet il problema.
Una frase che forse i top manager dovrebbero interiorizzare e che potrei tradurre così: se la gente "cazzeggia", per usare un termine tanto in voga ultimamente, vuole dire che non ha niente da fare e che forse l'organizzazione del lavoro non è ottimale. Ma lo capisco: è sicuramente più facile bloccare l'accesso a internet che fermarsi a ragionare su strutture, organizzazione e ripartizione dei carichi di lavoro.
Per non parlare poi di chi, come molti di noi, proprio quegli strumenti tanto odiati (vedi i vari IM) li usano per lavorare perchè più veloci e più affidabile della posta elettronica.
Concludo con un messaggio per i vertici aziendali: bloccatemi pure l'accesso al mio mondo virtuale tanto, se non ho niente da fare, me ne andrò sicuramente a prendere più caffè nel mondo reale.

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