lunedì 13 ottobre 2008

Facebook Party: che tristezza!

Girovagando in rete mi sono imbattuto nel resoconto e in bellisime (ironico!) foto del Facebook Party che si è tenuto a Roma ieri sera. Ricordo ora di aver sentito con parte dell'orecchio destro, mentre il sinistro ascoltava cose più interessanti, una veloce notizia in qualche TG.
Un Facebook Party? Ho capito bene? Cioè vuol dire un party dove mi devo sorbire le foto che diventano reali dei miei "amici"? Un evento in cui devo fare il finto interessato a tutto quello che questi presunti "amici" mi raccontano della loro vita da quando non ci frequentiamo più? (e se non ci frequentiamo più un motivo ci sarà).
Dal mio punto di vista, all'intero di ciascuna "comunità" che fa capo ad una persona, gli utenti di Facebook possono dividersi in due macro-cluster: quelli che realmente frequentano e sono in contatto con quella persona (e allora che bisogno c'è di vedersi in un Facebook Party?) e quelli che forse una volta erano degli amici ma che ora possono definirsi semplici conoscenti, nel migliore dei casi, e di cui non ce ne frega niente né di avere notizie né di frequentare (quanto volte abbiamo accettato un invito a diventare "amici" per il solo motivo di non far rimanere male chi ce lo ha proposto?).
Comincio a pensare che c'è qualcosa nel concetto di "amicizia" che sta alla base di Facebook che non funziona. In fondo, su Facebook possiamo essere tutti potenzialmente "amici", nella vita reale no!

Immagine: Logo Facebook (fonte: facebook.com)

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