mercoledì 29 ottobre 2008

Facebook Big Brother: che tristezza 2!

Ultimamente mi trovo un po' troppo spesso a parlare di Facebook. E oltretutto a parlarne non troppo bene. Forse è il caso che torni di nuovo a parlare di Twitter, visto che è un po' che non lo faccio e non vorrei che si offendesse.
A mio modo di vedere, la vera valenza dei social network dovrebbe essere quella di "facilitatori" nel mantenere labili relazioni sociali (la maggior parte della amicizie di Facebook sono "fittizie": vi sfido a trovare una persona nel mondo reale che ha oltre 1.500 amici). Premesso ciò, quando questa mattina ho letto che una studentessa/segretaria fiorentina di nome Janet Pitarresi ha inventato un "reality online su Facebook" non riuscivo a credere a quello che stavo leggendo. Indipendentemente dal discorso relativo alla valenza di un simile progetto, che mi lascia molto perplesso, quello che mi ha stupito è l'enorme successo che tale progetto ha riscosso in termini di adesioni. Non conosco nel dettaglio il funzionamento di questo reality, e quindi non posso dare un giudizio oggettivo, ma mi trovo d'accordo con Gabriele Ametrano quando parla del sovrapporsi di piani esistenti: Facebook stesso, se ci pensate bene, è già un "grande fratello" dove io posso sbirciare i profili dei miei amici e quelli pubblici, partecipare a gruppi, scrivere le mie opinioni etc. etc. Da quanto afferma la sua ideatrice, la differenza del reality starà nel fatto che i partecipanti dovranno cimentarsi ed esprimere le proprie opinioni su vari temi definiti dagli autori. E perchè allora non utilizzare un semplice forum? Forse perchè un forum non ha la stessa notiziabilità di Facebook?
Terrò sotto stretta osservazione il fenomeno e, forse, mi infiltrerò di nascosto tra i partecipanti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto