Sì, è decisamente il mese dell'amarcord.
E infatti torno di nuovo a parlare di Twitter, quel servizio di microblogging (per chi non lo sapesse), tanto amato e tanto odiato, che ultimamente ha fatto parlare di sè in quanto finito nell'occhio sempre meno indiscreto di Big G, che sembra lo voglia comprare.
A farmi tornare in mente Twitter è stato un articolo letto su Repubblica.it che riporta i dati di una ricerca di Nielsen Online che afferma che su Twitter "il tasso di mantenimento dell'audience, o la percentuale di utenti di un certo mese che ci sono ancora il mese successivo, è di circa il 40 per cento". In altre parole: il 60% degli utenti di Twitter abbandona il servizio dopo il primo mese.
Personalmente non la vedo così negativa, anzi. A mio modo di vedere tutti i servizi online pagano lo scotto di una caduta fisiologica dell'utenza che passa, semplificando i concetti, da una fase iniziale di "novità" (in cui in molti si iscrivono) ad una necessaria fase di "maturità" (in cui rimangono pochi e veri utilizzatori). Ed è proprio su questo "nocciolo" che, imho, dovranno essere impostate sia le strategie di sviluppo di Twitter che valutate le possibilità per le aziende di utilizzare il microblogging per fare business.
Adesso non ci rimane che aspettare la fase di "maturità" di Facebook... e sono sicuro che ne vedremo delle belle.
Immagine: Twitter.com
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